Lesione tendine distale bicipite brachiale

La lesione del capo distale del bicipite è una lesione piuttosto rara, che colpisce generalmente gli uomini tra i 40 e i 50 aa , sportivi e che si verifica a seguito di un movimento improvviso in flessione e supinazione dell’avambraccio. La lesione è generalmente una disinserzione e oggi sicuramente viste le maggiori richieste funzionali della popolazione il gold standard è la sua reinserzione chirurgica. Tale trattamento presso il nostro centro di chirurgia della mano di Genova viene effettuato previa esecuzione di diagnosi ecografica o di RMN. La ripresa delle complete attività avviene in circa 8 settimane.

Cosa sono

La rottura del tendine distale del bicipite brachiale è una lesione piuttosto rara. Nella maggior parte dei casi si verifica una disinserzione completa del tendine dalla tuberosità del radio per una contrazione eccentrica. Generalmente la lesione avviene negli uomini di età media (40-50 anni), spesso lavoratori manuali o dediti ad attività sportive pesanti come i sollevatori di pesi. Alcune malattie, in particolare quelle di tipo endocrinologico (diabete, iperparatiroidismo), o alcune abitudini di vita, come l’uso di steroidi anabolizzanti, predispongono alla degenerazione e rottura tendinea. La rottura del tendine distale del bicipite è accompagnata da una sensazione di strappo e improvviso dolore in corrispondenza della piega del gomito che avviene generalmente mentre si sta sollevando un peso. Il dolore generalmente spinge la persona a recarsi in Pronto Soccorso. Tuttavia in alcuni casi l’attenuazione rapida del dolore spinge alcuni a sottovalutare la problematica. Ciò comporta, frequentemente, dei ritardi nella diagnosi che possono condizionare il successivo trattamento.
La diagnosi è prevalentemente clinica. Oltre alla presenza di dolore locale e debolezza muscolare si può associare la comparsa di ematoma nella regione anteriore del gomito. Si può apprezzare, a gomito flesso, una risalita del muscolo che porta ad un difetto visibile e palpabile nella regione distale del braccio ( segno di Popeye). Alcuni test clinici possono confermare la diagnosi, il più utilizzato è il test di Hook. In presenza di una lesione completa la perdita di continuità del tendine è facilmente apprezzabile alla palpazione. Un segno caratteristico è un modesto deficit di forza in flessione e uno più marcato in supinazione. La diagnostica strumentale può aiutare nella diagnosi: l’ecografia è l’esame di prima scelta, la radiografia può fornite segni indiretti di lesione come una immagine calcifica ( flake sign) tipica della disinserzione del tendine dall’inserzione ossea. Trattamento Il trattamento chirurgico consiste nella repertazione del tendine e nella sua reinserzione in corrispondenza della tuberosità del radio con l’ausilio di ancore intraossee. Dopo l’intervento chirurgico il paziente viene immobilizzato in apparecchio gessato brachio-metacarpale per 3 settimane al termine delle quali viene rimosso e avviata la mobilizzazione attiva e passiva. La mobilizzazione dei carichi viene concessa dal secondo mese postoperatorio con un ritorno medio alle normali attività di vita quotidiane in tre mesi.

Trattamento

La riparazione delle lesioni tendinee può essere eseguita in anestesia locoregionale o periferica e solitamente viene eseguita in regime di Day Surgery presso il nostro centro di chirurgia della mano e dell’arto superiore sito al padiglione Specialità.
Nel caso delle lesioni dei tendini da ferite, talvolta è necessario eseguire un ampliamento della ferita per reperire i monconi tendinei retratti e consentire una buona sutura.
La riparazione viene eseguita mediante sutura. Esistono diverse tecniche di tenorrafia termino-terminale, tutte finalizzate ad eseguire una riparazione più anatomica possibile del tendine senza crearne rigonfiamenti o disomogeneità che ne precluderebbero lo scorrimento nel canale digitale.
Nel caso in cui sia stato sezionato il tendine flessore profondo nella parte più distale del dito non è possibile effettuare questo tipo di sutura ed il moncone prossimale viene reinserito con la tecnica “pull-out”.

Nel caso delle lesioni inveterate (ovvero riconosciute solo tardivamente) talvolta può essere necessario impiegare degli innesti di tendine o dei sostituti sintetici temporanei che ricreino l’alloggiamento fisiologico del tendine per poi rimuoverli e quindi eseguire la riparazione definitiva del tendine.

I pazienti verranno rivalutati a 7 e 15 giorni circa dall’intervento per monitoraggio della ferita chirurgica. Verrà mantenuta una immobilizzazione in valva gessata dedicata per circa 3 settimane in seguito alle quali il paziente verrà avviato alla fisioterapia.
Il nostro centro di chirurgia della mano e dell’arto superiore si avvale di un percorso riabilitativo specifico e della collaborazione con numerosi fisioterapisti AIRM (Associazione Italiana Riabilitazione Mano).