Frattura dello scafoide
Cosa è
Tra le ossa carpali la più frequente tra le fratture delle ossa del carpo è la frattura di scafoide.
Le fratture dello scafoide carpale di solito sono date dall’ipertensione del polso, tipicamente durante una caduta su un braccio esteso. Le fratture possono disturbare l’afflusso di sangue alla regione prossimale dello scafoide carpale.
Le fratture di scafoide si suddividono in base alla loro sede in fratture del polo prossimale, del polo distale e del corpo.Queste fratture sono caratterizzate dal dolore durante la compressione assiale del pollice, dal dolore durante la supinazione del polso contro resistenza ed in particolare la dolorabilità nella tabacchiera anatomica durante la deviazione ulnare del polso
Il dolore aumenta alla mobilizzazione del pollice o del polso e quando si cerca di afferrare qualcosa. Spesso vi può essere una diagnosi ritardata in quanto i sintomi possono essere moderati con assenza di gonfiore e alterazione anatomica locale, oltre che per il fatto che una prima radiografia può non evidenziare una frattura.
Trattamento
La scelta del trattamento dipende molto dal tipo di frattura e dalla sua scomposizione. Lo scafoide infatti è un osso con una particolare vascolarizzazione, riceve infatti sangue dalla porzione distale. Pertanto, a seconda della sede di frattura, c’è un grado prognostico diverso e quindi un’indicazione al trattamento differente.
Le fratture del tubercolo distale normalmente, se composte, non richiedono trattamento chirurgico. Le fratture del terzo medio possono esser trattate conservativamente o chirurgicamente dopo adeguato studio TC, le fratture del terzo prossimale sono quelle a prognosi piu infausta perché più a rischio di necrosi avascolare e pseudoartrosi.
L’intervento chirurgico gold standard è la sintesi con vite che può essere effettuato a cielo chiuso in fratture riducibili (percutaneo) o a cielo aperto.
Dopo l’intervento chirurgico può essere necessaria comunque un’immobilizzazione per circa 2 settimane con doccia gessata, seguita dall’utilizzo di tutore nelle settimane successive.
La rieducazione funzionale deve iniziare il più precocemente possibile con un programma riabilitativo adeguato.